lunedì 3 dicembre 2012

La vita di Matilde Serao


Matilde Serao

Matilde Serao è nata dal matrimonio tra l'avvocato napoletano Francesco Serao e Paolina Borely, nobile greca decaduta, discendente dei principi Scanavy di Trebisonda.
Il padre Francesco, avvocato e giornalista, ha dovuto lasciare la sua città nel 1848 perché ricercato come anti-borbonico. Durante l'esilio in Grecia ha trovato lavoro come insegnante. Conobbe e sposò Paolina Borely, colta, intelligente, angelica che sarà il vanto e il modello della giovane Matilde.
 Il 15 agosto 1860 la famiglia Serao, con l'annuncio dell'ormai imminente caduta di Francesco II, è tornata velocemente in patria. Egli trova alloggio a Ventaroli, frazione di Carolina.
La vita sociale di Matilde durante la prima adolescenza è spensierata e serena. Matilde segue la famiglia a Napoli verso gli inizi del 1861, dove il padre comincia a lavorare come giornalista a Il Pungolo. Matilde respira così fin da piccola l'ambiente della redazione di un giornale, rimanendone subito affascinata.
Nonostante questa influenza, e malgrado gli sforzi di sua madre, all'età di otto anni non ha ancora imparato né a leggere né a scrivere. Imparò più tardi, solo in seguito alle vicissitudini economiche e alla grave malattia della genitrice.
Quindicenne, priva di titolo di studio, si presenta in qualità di semplice uditrice alla Scuola Normale "Eleonora Pimentel Fonseca", in piazza del Gesù a Napoli. L'anno dopo, all'età di sedici anni, Matilde abiura la confessione ortodossa per il cattolicesimo.
Dotata di grande volontà, in poco tempo e con ottimi profitti riesce ad ottenere il diploma di maestra. Per aiutare il magro bilancio della famiglia, non esita a cercare un lavoro stabile. Riesce a vincere un concorso come ausiliaria ai Telegrafi di Stato; l'impiego la occupa per quattro anni. Nonostante buona parte della giornata fosse assorbita dal lavoro, la vocazione giornalistica e letteraria non tarda a divenire prepotente.
Comincia dapprima con brevi articoli nelle appendici del Giornale di Napoli, poi passa ai bozzetti ed alle novelle firmate con lo pseudonimo «Tuffolina». A 22 anni completa la sua prima novella, Opale che invia al Corriere del Mattino. Collabora a diversi giornali, frequenta le redazioni, ma non è soddisfatta.
Matilde muore a Napoli all'età di 66 anni ,nel 1927, piegando la testa sul tavolo di lavoro, mentre è intenta a scrivere.
 
Per la Redazione del MSNGianluca Viscardi & Alessandro Lojacono

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