Matilde Serao
Matilde Serao è nata dal matrimonio tra
l'avvocato napoletano Francesco Serao e Paolina Borely, nobile greca decaduta,
discendente dei principi Scanavy di Trebisonda.
Il padre Francesco, avvocato e
giornalista, ha dovuto lasciare la sua città nel 1848 perché ricercato come
anti-borbonico. Durante l'esilio in Grecia ha trovato lavoro come insegnante.
Conobbe e sposò Paolina Borely, colta, intelligente, angelica che sarà il vanto
e il modello della giovane Matilde.
Il
15 agosto 1860 la famiglia Serao, con l'annuncio dell'ormai imminente caduta di
Francesco II, è tornata velocemente in patria. Egli trova alloggio a Ventaroli,
frazione di Carolina.
La vita sociale di Matilde durante la
prima adolescenza è spensierata e serena. Matilde segue la famiglia a Napoli verso gli inizi del
1861, dove il padre comincia a lavorare come giornalista a Il Pungolo. Matilde respira così fin da piccola l'ambiente della
redazione di un giornale, rimanendone subito affascinata.
Nonostante questa influenza, e malgrado gli sforzi di sua madre, all'età di otto anni non ha ancora imparato né a leggere né a scrivere. Imparò più tardi, solo in seguito alle vicissitudini economiche e alla grave malattia della genitrice.
Nonostante questa influenza, e malgrado gli sforzi di sua madre, all'età di otto anni non ha ancora imparato né a leggere né a scrivere. Imparò più tardi, solo in seguito alle vicissitudini economiche e alla grave malattia della genitrice.
Quindicenne, priva di titolo di studio, si presenta in qualità di
semplice uditrice alla Scuola Normale "Eleonora Pimentel Fonseca", in
piazza del Gesù a Napoli. L'anno dopo, all'età di sedici anni, Matilde abiura
la confessione ortodossa per il cattolicesimo.
Dotata di grande volontà, in poco tempo e con ottimi profitti riesce ad ottenere il diploma di maestra. Per aiutare il magro bilancio della famiglia, non esita a cercare un lavoro stabile. Riesce a vincere un concorso come ausiliaria ai Telegrafi di Stato; l'impiego la occupa per quattro anni. Nonostante buona parte della giornata fosse assorbita dal lavoro, la vocazione giornalistica e letteraria non tarda a divenire prepotente.
Dotata di grande volontà, in poco tempo e con ottimi profitti riesce ad ottenere il diploma di maestra. Per aiutare il magro bilancio della famiglia, non esita a cercare un lavoro stabile. Riesce a vincere un concorso come ausiliaria ai Telegrafi di Stato; l'impiego la occupa per quattro anni. Nonostante buona parte della giornata fosse assorbita dal lavoro, la vocazione giornalistica e letteraria non tarda a divenire prepotente.
Comincia dapprima con brevi articoli nelle appendici
del Giornale di Napoli, poi passa ai
bozzetti ed alle novelle firmate con lo pseudonimo «Tuffolina». A 22 anni
completa la sua prima novella, Opale
che invia al Corriere del Mattino.
Collabora a diversi giornali, frequenta le redazioni, ma non è soddisfatta.
Matilde muore a Napoli all'età di 66
anni ,nel 1927, piegando la testa sul tavolo di lavoro, mentre è intenta a
scrivere.
Per la Redazione del MSN: Gianluca Viscardi & Alessandro Lojacono
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