Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa rappresenta un aspetto costitutivo dell’odierna età della globalizzazione, facendo delle società contemporanee un immenso “villaggio globale”. Se ai mass media bisogna riconoscere una funzione informativa emancipativa ed istruttiva, non si può non tacere circa la loro funzione omologante ed uniformatrice - di “persuasione occulta” - che tende a livellare differenze, diversità e peculiarità culturali e cognitive, segnando il trionfo della società dell’immagine su quella della parola scritta e della riflessione dialogica, della società dell’“avere” su quella dell’“essere”.
Da un punto di vista pedagogico i mass media in generale e la televisione in particolare sono stati oggetto di una critica radicale - Cattiva maestra televisione - non scevra, tuttavia, di analisi e riflessioni critiche volte ad evidenziarne le potenzialità formative all’interno di contesti educativi formalizzati.
Tuttavia, con l’avvento dei new media - Internet in primis - si assiste ad un vero e proprio salto di paradigma culturale da quello informativo (trasmissione) a quello relazionale (co-costruzione), di cui la scuola si deve fare carico per ideare, progettare e realizzare nuovi modelli e percorsi formativi tesi alla costruzione di spazi conversazionali cooperativi, in cui si possano sperimentare in modo consapevole, critico ed autonomo vecchi e nuovi linguaggi mediali.
Il PON di giornalismo MatildeSeraoNews ha inteso avviare i corsisti ad una fruizione consapevole dei media a partire dalla de-costruzione ri-costruzione critica degli elementi basilari del codice comunicativo giornalistico sulla base di metodologie didattiche attivistiche, cooperative e laboratoriali, che, partendo dai “campi di interesse” dei giovani giornalisti in erba, ne hanno consentito di migliorare conoscenze, abilità e competenze comunicative di base. E ora buona lettura
I docenti Salvatore Lucchese e Simona Mauriello
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